Dopo la chiusura imposta dalla pandemia di questi ultimi due anni, che ha relegato e costretto tutti quanti a restare rinchiusi nelle 4 mura domestiche, ora si sta assistendo a un cambio radicale di paradigma nel rapporto tra gli italiani e la propria casa.
Un’interessante indagine condotta da Ipsos nel 2022, ha messo in rilievo come oggi la propria abitazione sia divenuta uno spazio dove vivere maggiormente la propria individualità e meno la convivialità con amici e conoscenti che aveva caratterizzato il periodo prepandemico.
Il tanto tempo trascorso in casa da soli ha portato le persone a rendere la propria abitazione più bella e funzionale: sono cresciuti gli investimenti per il rinnovo di arredamenti e per le ristrutturazioni.
Una buona parte degli intervistati italiani di questa indagine, ben il 29%, ha dichiarato di essere pronto a valutare anche il cambio della propria casa, indirizzandosi per l’acquisto o, in particolare la generazione Z fino ai 26 anni a causa del reddito più ridotto, per l’affitto.
Nella scelta della propria casa, nonostante il prezzo resti ancora il parametro principale di valutazione che condiziona la scelta finale, diversamente dal passato si sta affacciando un altro importante trend, trascinato anche dal caro consumi e dalla rivoluzione green: al quinto posto tra i criteri di scelta emerge ora per il 37% degli intervistati la preferenza verso “l’alta efficienza energetica/il basso impatto ambientale”, testimonianza, questa, di una nuova sensibilità e attenzione degli italiani verso risparmio e consumi sostenibili.
Per il 39% di italiani oggetto dell’intervista, sta diventando importante nella valutazione di un immobile in cui decidere di risiedere, la possibilità di produrre energia green o impianti comunque sostenibili, così come la necessità di disporre di un giardino privato (37%), dell’aria condizionata (32%) o di una terrazza privata (30%).
In un paese di proprietari di case come è l’Italia (secondo i dati ISTAT oltre l’80% delle famiglie è proprietaria dell’abitazione in cui vive), accanto a questa trasformazione del rapporto italiano-casa, si sta assistendo anche ad un altro fenomeno emergente: una maggiore propensione a valutare di tutelare anche il proprio immobile che resta per ogni famiglia o individuo il più grande investimento della propria vita.
Secondo un’indagine Nielsen, oltre sei italiani su dieci hanno assicurato la propria casa o vorrebbero farlo; nonostante la grande percentuale di persone che hanno stipulato una polizza assicurativa sulla propria casa oggi sia dovuta all’accensione di un mutuo che rende obbligatoria almeno l’assicurazione contro scoppio e incendio, tra coloro che non hanno dovuto accedere questo finanziamento, il 55,4% ha deciso di proteggere la propria abitazione proattivamente e di questi oltre il 6% lo ha fatto attraverso il canale digitale.
D’altro canto le variazioni climatiche e gli sconvolgimenti atmosferici a cui anche l’Italia è sempre più soggetta, impongono la nascita di una maggiore cultura assicurativa anche per la propria abitazione, che ricordiamo, è il frutto di sacrifici di un’intera vita e l’investimento più grande che una famiglia o un individuo possano fare.
Un dato significativo rilevato dall’indagine Nielsen è anche che il 63% di chi ha attivato un’assicurazione per la casa, ha sottoscritto anche una polizza infortuni, indice, quest’ultimo, di un’ulteriore evoluzione culturale che associa il bene della propria abitazione a quello del proprio nucleo famigliare.
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