La manovra della maxi-agevolazione del Superbonus 110% ha messo in evidenza accanto al mercato edile anche quello assicurativo.
I tecnici edili alle prese con l’incentivo, infatti, si stanno trovando di fronte un panorama alquanto ricco e diversificato di proposte di tutela per la responsabilità civile professionale.
Tra le polizze più diffuse e rinomate sul mercato vanno sicuramente menzionate quelle marchiate LLOYD’S, che tuttavia non hanno uno standard unico ma possono riportare condizioni contrattuali alquanto diverse fra di loro.
Il professionista che si trova quindi a dover decidere di optare per una polizza LLOYD’S deve valutarne bene a priori le caratteristiche, per non sottoscrivere un prodotto che alla fine rischi di soddisfare solo in parte le proprie esigenze di tutela professionale.
Come mai le polizze LLOYD’S sono diverse sul mercato?
Per comprendere il motivo occorre sapere chi sono i LLOYD’S: illustriamo qui la loro storia.
Lloyd’s Assicurazioni è una corporazione inglese di assicurazioni con sede principale nel più importante distretto finanziario di Londra, la City of London.
Ha origini antichissime: questa corporazione nasce nel XVII secolo da un gruppo di armatori e uomini d’affari che iniziarono a riunirsi presso la coffee house di Edward Lloyd, sulle sponde del Tamigi, per far fronte ai rischi che in quegli anni i proprietari delle navi potevano affrontare in un momento storico in cui il mercato marittimo era molto fiorente.
In questo ritrovo nel cuore di Londra chi voleva garantirsi da un possibile danno marittimo come un naufragio di una nave, presentava le sue richieste scrivendole su un foglio: tra i presenti nel locale, coloro che erano disposti ad addossarsi, ad un determinato premio, le conseguenze del naufragio (o di altri rischi marittimi) sottoscrivevano le richieste, apponendo la loro firma in calce al foglio.
Il meccanismo così adottato di distribuire il rischio tra più persone permetteva anche chi a subiva l’eventuale danno della perdita di una nave o di un carico di non finire in bancarotta.
I LLOYD’S sono il mercato assicurativo oggi più stabile che esista, operante in oltre 200 paesi al mondo.
È il meccanismo della corporazione, per come è stata costituita già nel XVI° secolo, a esserne la garanzia assoluta.
Già nel XVI° secolo chi riusciva a farne parte doveva infatti depositare una consistente somma di denaro come garanzia e versare tutti i premi riscossi in un fondo per le spese e i pagamenti dei clienti.
Nessuno dei membri poteva ritirare utili fino a che tutte le voci passive non fossero state appianate.
Qualora un sottoscrittore fallisse o diventasse insolvente, i LLOYD’S comunque non avevano difficoltà a proteggere l’assicurato avvalendo del fondo centrale costituito con il contributo di tutti.
Fino alla nota Brexit non bisognava quindi pensare ai Lloyd’s di Londra come una compagnia nell’accezione italiana del termine ma semmai come un mercato i cui membri (compagnie assicurative e società di capitali operanti a livello mondiale) si riuniscono in sindacati (i Syndacates) per assicurare e riassicurare i vari rischi proposti al mercato stesso attraverso i Lloyd’s Brokers.
Decidere di tutelarsi con una polizza LLOYD’S oltre che una garanzia è anche un pregio.
Non tutti possono accedere come intermediari assicurativi alla Compagnia LIC (Lloyd’s Insurance Company):soltanto i più accreditati che vengono definiti con il termine Lloyd’s Broker e che agiscono per conto di clienti finali hanno il permesso di proporre affari ai sottoscrittori nella sede londinese della City.
Specificatamente per l’Italia, i Lloyd’s si sono sempre avvalsi della collaborazione di intermediari “privilegiati”, chiamati Coverholders, con i quali i Sindacati operano nel paese come una sorta di assicuratori locali.
Uno degli effetti più immediati della Brexit è stata la necessità di disciplinare l’attività di sottoscrizione dei rischi da parte dei Lloyd’s nel territorio dell’Unione Europea, che ovviamente non sarebbe stata più governata dalle Direttive Europee.
È stata quindi decisa la costituzione, sul territorio dell’Unione Europea (segnatamente, in Belgio) della Lloyd’s Insurance Company S.A., che sottoscrive dal 2019 i nuovi rischi, e che li “ribalta” sui Syndicates aderenti al Lloyd’s Market secondo lo schema della riassicurazione.
La costituzione di Lloyd’s Insurance Company S.A.(LIC) infatti non determina l’estinzione dei soggetti giuridici (società, compagnie, Syndicates e Managing Agents) appartenenti ai Lloyd’s, ai quali è impedito esclusivamente la sottoscrizione di nuovi contratti (cioè di nuovi rischi) nel mercato interno, a meno che non siano singolarmente autorizzate ad operare in Italia.
Consigliamo pertanto ai professionisti, per avere la certezza di sottoscrivere a loro volta una polizza RC professionale il più adeguata e completa possibile, non solo di valutare le soluzioni LLOYD’S, ma soprattutto di informarsi a priori sull’intermediario con cui si decide di stipularla in quanto questo fa la reale differenza.
Il Coverholder LLOYD’S italiano più noto, innovatore e completo, riconosciuto come lo specialista delle polizze di RC professionale da oltre 40 anni non solo dai suoi clienti ma direttamente anche dai LLOYD’ S di Londra, come riportato tra l’altro in questa recente intervista del rappresentante LLOYD’S per l’Italia, è Assigeco.
La società offre, anche agli oltre 50.000 professionisti edili che assicura, una gamma completa di assicurazioni di responsabilità civile professionale per qualsiasi necessità, compresa la tutela per lavori con accesso al Superbonus 110%, con differenti formule sottoscrivibili online e il supporto di assistenza necessario, rese ora disponibili anche nel nuovo network digitale Assaperlo!, pensato per professionisti e privati.
Scarica qui la guida gratuita di consigli su come scegliere la propria tutela professionale anche per i lavori della maxi-agevolazione.