La Transizione Energetica 5.0 rappresenta una sfida e un’opportunità epocale per il settore delle costruzioni. In questo scenario, gli ingegneri edili sono chiamati a svolgere un ruolo cruciale, in particolare nella certificazione energetica dei progetti edilizi. Tuttavia, questo compito comporta anche una serie di rischi professionali che non devono essere sottovalutati.
L’obiettivo di questo articolo è approfondire i principali rischi professionali per gli ingegneri edili coinvolti in questo progetto specifico, analizzando responsabilità, implicazioni legali, aggiornamenti normativi e soluzioni per una gestione consapevole e sicura del proprio ruolo.
Prima di addentrarci nei rischi specifici, è utile chiarire cosa si intende per Transizione Energetica 5.0. Questo concetto evolve dalla precedente Transizione 4.0, integrando sostenibilità ambientale, digitalizzazione e centralità dell’essere umano.
Nel settore edile, si traduce in:
- Efficientamento energetico degli edifici esistenti.
- Adozione di fonti energetiche rinnovabili.
- Digitalizzazione dei processi progettuali e costruttivi (BIM, IoT, AI).
- Certificazioni ambientali e prestazionali sempre più complesse e dettagliate.
L’ingegnere edile è coinvolto in tutte le fasi del processo: dalla diagnosi energetica, alla progettazione degli interventi, fino alla certificazione energetica dei lavori.
Le sue responsabilità principali includono:
- Redazione di APE (Attestati di Prestazione Energetica).
- Calcoli termotecnici e simulazioni energetiche.
- Direzione lavori per interventi di riqualificazione energetica.
- Supporto nella richiesta di incentivi e detrazioni fiscali (es. Superbonus, Ecobonus).
- Coordinamento tra diverse figure professionali (architetti, geometri, impiantisti).
Svolgendo questi compiti, l’ingegnere edile si espone tuttavia anche a potenziali rischi professionali.
Vediamo quali:
1. Responsabilità civile e penale
Un errore nella certificazione energetica può comportare gravi conseguenze legali. In particolare:
- Responsabilità civile verso il committente per danni economici (es. perdita di incentivi, cause per vizio occulto).
- Responsabilità penale in caso di dichiarazioni false o mendaci (art. 481 c.p.).
2. Rischi da aggiornamento normativo insufficiente
Le normative in ambito energetico sono in continua evoluzione. La mancata conoscenza o l’errata interpretazione può portare a:
- Invalidità del certificato.
- Contenziosi con la pubblica amministrazione.
- Sanzioni economiche.
3. Errori nella raccolta dei dati tecnici
Un’analisi energetica si basa su numerosi dati: materiali, impianti, orientamento, stratigrafie, etc. Errori o omissioni possono falsare la certificazione.
4. Dipendenza da software e strumenti digitali
Gli ingegneri utilizzano software per simulazioni energetiche (es. Termus, Edilclima, EC700). L’uso scorretto o una cattiva configurazione può generare risultati errati, con ricadute legali.
5. Problemi di coordinamento con altri professionisti
Nel contesto della progettazione integrata, la mancanza di comunicazione tra i professionisti coinvolti può generare incongruenze nei documenti, ritardi e responsabilità condivise.
Riportiamo qui, a sostegno del fatto che l’ingegnere edile deve essere accorto nell’affrontare questa mansione, alcuni esempi pratici di possibili contenziosi legati alla certificazione 5.0.
Caso 1: errore nella classe energetica dichiarata
Un ingegnere ha redatto un APE che collocava un edificio in classe A2. In realtà, l’immobile rientrava nella classe B. Il cliente ha perso l’accesso a un bonus fiscale e ha intentato causa. L’ingegnere ha dovuto risarcire oltre 20.000 euro di danni.
Caso 2: uso di software non aggiornato
Un professionista ha utilizzato una versione obsoleta di un software che non integrava i nuovi requisiti del DM Requisiti Minimi. Il certificato è stato annullato dal Comune e l’ingegnere è stato segnalato all’Ordine Professionale.
Polizze assicurative professionali: un’arma indispensabile
Per tutelarsi da questi rischi, è fondamentale per l’ingegnere edile dotarsi di una polizza di responsabilità civile professionale.
Diamo qui alcuni consigli su cosa valutare per scegliere una buona polizza professionale.
La tipologia di copertura offerta dalla polizza
- Errori materiali o di calcolo nella redazione di certificazioni.
- Danni a terzi derivanti da attività professionale.
- Difesa legale in caso di procedimento giudiziario.
- Retroattività (copertura per errori commessi in passato).
Elementi da verificare in una polizza:
- Massimale adeguato all’attività svolta.
- Copertura specifica per attività di certificazione energetica.
- Inclusione dell’attività di consulenza per il piano di transizione energetica 5.0
Su assaperlo.com, Assigeco S.r.l., il più grande intermediario assicurativo indipendente italiano che oggi assicura più di 50.000 tecnici edili, mette a disposizione online le sue prestigiose e ricercate assicurazioni professionali LLOYD’S conformi anche alla tutela del professionista edile impegnato nella certificazione di edifici per la transizione energetica 5.0.
Per progetti legati alla transizione energetica 5.0 ,si può fare velocemente un preventivo per una copertura assicurativa All Risks o una polizza per singolo progetto da certificare.
Per poter evitare comunque il più possibile gli errori, per gli ingegneri edili la formazione continua ad essere di fatto la difesa più efficace dal rischio.
Gli ingegneri iscritti all’Albo devono seguire regolarmente corsi di aggiornamento (minimo 30 CFP all’anno), anche su temi legati all’efficienza energetica, per cui sono consigliati argomenti come:
- Tecniche avanzate di diagnosi energetica.
- Software per simulazione termica dinamica.
- Normativa europea (EPBD, NZEB, Green Deal).
- Gestione della documentazione per bonus edilizi.
In questo panorama descritto, va detto anche che oggi la digitalizzazione e l’automazione vengono sicuramente in aiuto del lavoro degli ingegneri edili, presentando da un lato vantaggi ma anche rischi.
Vantaggi della digitalizzazione:
- Maggiore precisione nei calcoli energetici.
- Archiviazione e gestione digitale dei progetti.
- Collaborazione in cloud con altri professionisti.
Rischi connessi:
- Cybersecurity: furto di dati sensibili (es. certificati, progetti).
- Dipendenza da software proprietari.
- Mancanza di interoperabilità tra piattaforme (es. BIM non compatibili).
L’ingegnere edile ha inoltre un dovere etico oltre che tecnico: deve garantire che le proprie certificazioni siano veritiere, trasparenti e imparziali.
Obblighi deontologici:
- Art. 5: dovere di competenza.
- Art. 12: obbligo di aggiornamento.
- Art. 20: divieto di sottoscrivere attestazioni false.
Il mancato rispetto può comportare sanzioni disciplinari fino alla sospensione dall’Albo.
Come può quindi un ingegnere edile impegnato nella certificazione energetica 5.0 provare a ridurre i suoi rischi professionali?
Diamo qualche consiglio di linee guida operative
1. Verifica meticolosa dei dati raccolti in cantiere
Effettuare sopralluoghi accurati e confrontare i dati rilevati con i documenti forniti.
2. Uso consapevole dei software
Verificare sempre gli output e mantenere aggiornati i programmi.
3. Documentazione dettagliata
Tenere traccia scritta di tutte le scelte progettuali, calcoli e comunicazioni con il cliente.
4. Dialogo costante con i colleghi
Favorire il coordinamento multidisciplinare con architetti, geometri e impiantisti.
5. Formazione costante
Investire in corsi, workshop e aggiornamenti specifici per il proprio ambito di attività.
La certificazione energetica rappresenta un tassello fondamentale della Transizione Energetica 5.0 e offre all’ingegnere edile opportunità importanti di crescita professionale, ma non è, come abbiamo visto sopra, priva di rischi.
Errori tecnici, carenze normative, contenziosi legali, responsabilità professionali: tutto questo può compromettere la carriera e la reputazione del professionista. Per questo è essenziale adottare un approccio consapevole, aggiornato e ben assicurato.
Solo così l’ingegnere potrà accompagnare in modo efficace e sicuro il sistema edilizio italiano verso un futuro più sostenibile, efficiente e digitale.