In un’epoca come quella attuale che è sempre più digitale, il rischio informatico è quanto mai reale e coinvolge ogni tipo di azienda, non solo le grandi corporation ma anche piccole società e studi di liberi professionisti.
Viene infatti definito con l’espressione “Cyber Risk” una qualsiasi situazione di incertezza che riguarda i dispositivi e la tecnologia informatica che possono perdere accidentalmente i dati conservati.
Si pensi ad esempio anche solo a uno studio di liberi professionisti come avvocati, ingegneri, architetti o commercialisti: quanti dati digitali dei loro clienti devono conservare per svolgere al meglio il loro lavoro nel settore di riferimento?
Questo tipo di informazioni sono riservatissime e confidenziali ma possono andare perse per errori accidentali umani o guasti dei dispositivi o, ancora peggio, possono essere rubate da attacchi di “hackers”senza scrupoli.
Un atto di pirateria informatica, che oggi capita spesso contro aziende di qualsiasi dimensione e settore, quando avviene, comporta poi spese non indifferenti per il ripristino di quanto viene danneggiato: spesso, oltre a guasti hardware, gli hackers cercano anche di imporre il pagamento di un riscatto in cambio del potersi riappropriare della rete aziendale bloccata con virus digitali molto potenti.
Secondo una recente indagine di mercato del 2022 che coinvolto ben 2.650 compagnie provenienti da 89 Paesi e attive in 22 settori diversi, la principale preoccupazione di ogni azienda oggi, grande o piccola che sia, è proprio il rischio di attacchi di pirateria digitale che sono in fortissima crescita purtroppo.
Proprio per far fronte a questo problema, è bene che un’azienda si doti di una polizza contro il cyber risk che, se ben costruita come prodotto assicurativo, copre tutti gli ambiti di funzionamento di una società, in quanto i danni creati da azioni di pirateria digitale possono avere ricadute pesanti su tutta la filiera organizzativa e strategica della società stessa.
Gli hackers, infatti, possono provocare danni tecnici che ricadono sul ripristino dell’hardware, danni all’immagine della società, esborsi economici richiesti dagli stessi clienti quando si accorgono che i loro dati sono stati rubati.
In un panorama come questo non potenziale ma che ormai è una realtà, anche uno studio professionale di liberi professionisti deve oggi cercare di tutelarsi dal rischio informatico: con il GDPR dal 2018, l’azienda che entro 72 ore da un attacco informatico non denuncia l’eventuale perdita di dati aziendali, va incontro anche a pesantissime sanzioni che possono arrivare fino al 4% del fatturato.
Su assaperlo.com, l’innovativo canale digitale retail di Assigeco rivolto al consumatore finale, gli studi gestiti da avvocati, commercialisti, ingegneri e architetti, possono sottoscrivere online una delle polizze cyber risk più prestigiose e richieste dal mercato a marchio LLOYD’S.
Questo tipo di assicurazione contro il rischio informatico offre una copertura completa in quanto tutela lo studio professionale sia dai danni diretti che indiretti che si possono subire a seguito di attacco informatico, comprese anche le spese legali necessarie e gli accertamenti e le spese di istruttoria qualora si venga chiamati di fronte al garante della privacy.
La polizza Cyber risk per studi professionali è stata studiata appositamente per venire incontro alle esigenze di questo peculiare segmento di piccole aziende che hanno la necessità di doversi tutelare dalle azioni di pirateria come le grandi corporation.
Sempre su assaperlo.com sono disponibili per gli studi professionali di piccole e medie dimensioni anche due tipologie di abbonamenti informatici che permettono in modo semplice e intuitivo di garantire a questo tipo di realtà, tutta la sicurezza informatica contro gli attacchi Cyber.
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