Quando un lavoratore subisce un infortunio, le conseguenze, soprattutto per quanto riguarda il suoreddito, sono molto diverse a seconda che chi ne è stato sfortunatamente vittima sia un dipendente di un’azienda o un libero professionista.
Quando capita a chi è dipendente di un’azienda privata, il lavoratore ha diritto a una copertura economica per garantirgli il reddito per il periodo necessario al recupero.
L’INAIL copre per lui l’infortunio sul lavoro anche se l’incidente è stato causato direttamente dalla disattenzione, dall’imperizia o dall’imprudenza del lavoratore stesso e anche se succede nel tragitto tra casa e posto di lavoro.
L’unica cosa che un dipendente deve fare è comunicare l’avvenuta situazione al proprio datore di lavoro che lo indirizzerà al pronto soccorso per ottenere il certificato medico, necessario per aprire l’infortunio presso l’INAIL.
Per un libero professionista invece, in caso di infortunio sul lavoro non funziona allo stesso modo: se sfortunatamente questo si infortuna a tal punto da risultare inabile totalmente per un certo periodo di tempo da poter svolgere il suo lavoro, di riflesso subisce subito inevitabilmente delle perdite del suo reddito che fino a quel momento, si garantiva unicamente con la sua professione.
Va fatta una precisazione a priori: con il termine di liberi professionisti non si intendono i lavoratori autonomi in generale.
Entrambe le due categorie hanno la partita iva, ma i liberi professionisti svolgono un lavoro di tipo intellettuale e sono iscritti a un ordine o ad un albo di riferimento, mentre i secondi svolgono un’attività di tipo manuale (es. gli artigiani, i coltivatori diretti, i parrucchieri etc.).
Gli artigiani e i lavoratori autonomi del settore agricolo sono tenuti ad assicurarsi presso l’INAIL, mentre i liberi professionisti appartenenti ad un albo hanno l’obbligo di iscriversi alla relativa cassa di previdenza.
È questo un istituto particolare con piena autonomia organizzativa e gestionale, deputato alla riscossione e alla gestione dei contributi previdenziali e assistenziali dei propri iscritti.
Le casse previdenziali dei vari ordini a cui afferiscono i liberi professionisti (anche se non tutte) garantiscono un’indennità per inabilità totale temporale da infortunio con delle condizioni specifiche di ogni istituto.
Alcuni esempi:
- Inarcassa eroga questo tipo di indennità se l’associato, architetto o ingegnere, al momento della domanda, sia iscritto continuativamente ad Inarcassa nei tre anni immediatamente precedenti l’insorgenza dell’inabilità e sia in regola nei confronti dell’Associazione con tutti gli adempimenti previsti dallo Statuto. La condizione di inabilità deve essere di almeno 40 gg
- Cassa Forense eroga un indennizzo, non reiterabile per lo stesso infortunio o malattia, che consiste in una diaria giornaliera pari ad 1/365° della media dei redditi professionali risultanti dai Mod.5 degli ultimi tre anni antecedenti l’evento, con il limite massimo annuo del tetto reddituale pensionabile previsto dal Regolamento dei contributi. La condizione di inabilità per gli avvocati di Cassa forense deve essere non meno di due mesi per aver diritto al sostegno economico erogato
- Enpam eroga il sussidio a coloro che hanno tre anni solari (1°gennaio-31 dicembre) di iscrizione e contribuzione alla Quota B del Fondo di previdenza generale, di cui uno nell’anno che precede la malattia o l’infortunio e il sussidio è pari all’80 per cento del reddito dichiarato ai fini della Quota B fino a un massimo di 167 euro al giorno (importo annualmente indicizzato)
Generalmente queste forme di indennità erogate dalle diverse casse previdenziali, quando sono garantite e previste dallo statuto della Cassa, non sono mai cumulabili con altre prestazioni previdenziali e assistenziali, non vengono corrisposte per una durata superiore a 365 giorni e sono strettamente vincolate al fatto che il libero professionista deve essere in regola con il pagamento dei contributi. In molti casi l’indennizzo non è reiterabile per lo stesso infortunio o malattia.
Il libero professionista che vuole vivere con maggiore serenità il proprio lavoro e mettere al riparo il suo reddito da inconvenienti di salute che potrebbero metterglielo a rischio con uno stop improvviso della sua professione, possono ricorrere, in aggiunta, per incrementare quanto le Casse erogano gratuitamente, alla cosiddetta “Polizza contro la perdita di reddito“.
È questa una formula di tutela del reddito molto diffusa nel mondo anglosassone, meno conosciuta e usata invece in Italia.
Il costo di queste polizze è generalmente di poco importo e irrisorio, soprattutto se paragonato al rischio che si corre per un fermo improvviso della propria attività.
Da pochissimo lanciata sul portale di assaperlo.com, il canale digitale retail di Assigeco, uno dei più grandi intermediari assicurativi indipendenti italiani che oggi assicura circa 100.000 professionisti, è la polizza “Reddito No Stop” contro la perdita di reddito derivante da inabilità totale temporanea da infortunio e malattia.
Con questa assicurazione il libero professionista di determinate categorie professionali ammesse all’acquisto, ha la possibilità di assicurare una somma annuale da lui liberamente scelta e di ricevere in cambio, in caso di infortunio e malattia che gli provochi una temporanea ma totale incapacità di continuare svolgere il proprio lavoro, un indennizzo mensile fino a 11 mesi all’anno.
Questo tipo di polizza è una formula rivoluzionaria, con il marchio prestigioso LLOYD’S, in quanto permette di proteggere il reddito del professionista per la maggior parte del tempo in cui quest’ultimo si trovasse incapace di tornare alla propria attività lavorativa, fornendogli un valido aiuto per affrontare i costi fissi che comunque dovrebbe sopportare in caso di uno stop forzato della sua attività lavorativa.
La polizza può essere operante non solo a copertura del reddito a seguito di infortuni ma anche per malattia che dovesse sopraggiungere durante il periodo di validità della polizza stessa ed è cumulabile con altre forme di indennità che si percepiscano.
Per avere un’idea dei costi della polizza e degli indennizzi che la polizza a protezione del reddito per liberi professionisti eroga si può guardare questo schema che la riassume:
Somma Assicurata | Costo Polizza anno | Franchigia a carico dell’assicurato | Indennizzo mensile netto mese fino a un max 11 mesi (al netto della franchigia) |
25.000 | 92,92 € | 30 gg | 2.083 € |
50.000 | 185,84 € | 30 gg | 4.167 € |
75.000 | 278,76 € | 30 gg | 6.250 € |
100.000 | 371,68 € | 30 gg | 8.333 € |
120.000 | 446,01 € | 30 gg | 10.000 € |
Quale tipologia di libero professionista può sottoscrivere questa rivoluzionaria polizza contro la perdita del reddito su assaperlo.com?
Ad oggi la possono acquistare con un solo clic le seguenti categorie professionali: Agente di Commercio, Agente Immobiliare, Agente in attività finanziaria, Agronomo, Agrotecnico, Architetto, Architetto – Ingegnere, Attuario, Avvocato, Chimico, Commercialista, Consulente del lavoro, Esperto contabile, Geologo, Geometra, Ingegnere, Ingegnere – Architetto, Medico, Perito agrario, Perito chimico, Perito Elettrotecnico, Perito Industriale, Perito Tecnico, Perito Termotecnico, Ragioniere Commercialista, Ragioniere esperto contabile, Tecnico acustico, Tributarista
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