Tra le molteplici figure che devono intervenire nella richiesta di accesso alla maxi-agevolazione del Superbonus 110%, un ruolo molto importante è anche quello del commercialista.
Questa figura professionale è chiamata infatti ad apporre il noto visto di conformità.
L’articolo 121 del decreto rilancio prevede anche per lavori con accesso al Superbonus 110% la possibilità per il contribuente di optare, in alternativa alla fruizione diretta della detrazione, per altre due alternative:
-un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi (il cosiddetto sconto in fattura);
-oppure la cessione a soggetti terzi (compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari) del credito corrispondente alla detrazione spettante.
Nel caso in cui si decida di usufruire o dello sconto in fattura o della cessione del credito, la legge impone, oltre agli adempimenti previsti già per l’ordinario, l’apposizione del visto di conformità ai sensi dell’articolo 35 del Dlgs 241 del 9 luglio 1997.
Deve essere posto su una specifica comunicazione da inoltrare all’Agenzia delle Entrate per attestare la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta.
Il visto di conformità può essere rilasciato solo ed esclusivamente da determinati soggetti abilitati come commercialisti e consulenti del lavoro abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni, che devono essere dotati della relativa copertura assicurativa che contempli anche la garanzia per il visto leggero, necessaria per lavori con accesso al Superbonus 110%.
Ma siamo sicuri che il ruolo del commercialista nel processo della maxi-agevolazione sia solo quello di intervenire nella fase finale della richiesta all’accesso del Superbonus, unicamente per l’apposizione del rilascio del visto di conformità?
Riteniamo che il ruolo del commercialista nel processo del Superbonus 110% sia di fondamentale importanza, proprio come quello del tecnico edile chiamato ad asseverare.
L’iter di accesso al Superbonus è tortuoso e lungo ed è necessario coinvolgere da subito anche il commercialista, evitando di chiamarlo in causa solo alla fine del processo.
Ci sono 7 buoni motivi per cui questa figura professionale dovrebbe essere coinvolta nel momento stesso in cui comincia a prendere vita l’idea di accedere ai benefici del Superbonus.
Vediamo quali sono questi motivi che delineano il ruolo del commercialista per la maxi-agevolazione.
1) Deve valutare tutte le norme fiscali con le casistiche collegate che regolano le agevolazioni per definire se il beneficio può spettare solo al proprietario o anche a soggetti diversi come coniuge, altro familiare convivente, locatario, etc. (requisiti soggettivi).
2) Deve distinguere se si tratta di immobile indipendente (e quali sono le caratteristiche che lo rendono tale) o di immobile in condominio (requisiti oggettivi).
3) Una volta che il tecnico edile ha inquadrato il tipo di intervento da effettuare, il commercialista lo deve qualificare, in base alla norma fiscale che lo rende agevolabile, come intervento di ristrutturazione edilizia o di riqualificazione energetica, o di efficientamento energetico o altri.
4) Uno stesso intervento, a parità di caratteristiche tecniche, potrebbe essere suscettibile di agevolazioni differenti in termini di percentuale di detrazione, di tetto massimo di spesa e di numero di anni su cui ripartire la detrazione: anche questo aspetto deve essere conosciuto a priori e valutato dal commercialista.
5) Il commercialista può anche suddividere fiscalmente un intervento che per il tecnico è unitario, per individuarne le differenti “categorie fiscali” o, viceversa, riconoscere quegli interventi che, pur appartenendo ad una categoria che normalmente dà diritto a benefici inferiori, possono essere assorbiti da un intervento più importante, permettendo al cliente di beneficiare anche sui primi delle agevolazioni riservate ai secondi.
6) Il commercialista ha un ruolo anche e soprattutto finanziario: non solo deve conoscere la disponibilità economica del cliente, ma anche consigliarlo sulla scelta più opportuna di aprire un mutuo o chiedere un prestito e sulle condizioni offerte delle banche, calcolare la quota di spesa residua a carico del cliente, dove poter applicare l’iva agevolata.
7) Infine il commercialista deve raccogliere tutte le fatture e le ricevute dei pagamenti da farsi distintamente per ogni tipologia di intervento agevolabile al fine di determinare correttamente l’ammontare della detrazione, dello sconto o del credito spettante.
Il Superbonus 110% è un lavoro complesso, dove il concerto armonico di più professionisti può garantire un accesso alla maxi-agevolazione sicuro, senza errori.