La maggior parte di noi è convinta che il mezzo più veloce per spostarsi anche nelle città sia sempre e solo l’auto.
Questa convinzione nasce dal fatto che i mezzi pubblici, tranne qualche rara eccezione come a New York o a Londra, dove una fitta ed efficiente rete metropolitana permette di percorrere tutta la città in pochissimo tempo, non sono sufficienti a raccogliere tutta la domanda di frequenti spostamenti che ogni giorno si viene a creare.
Per scardinare questa convinzione è arrivato uno studio pubblicato su Royal Society Open Science in cui in sostanza si dice che, se in una città tutti utilizzassimo l’auto per spostarci, il traffico diventerebbe talmente rallentato da rendere necessario molto tempo per giungere a destinazione.
Perché si genererebbe questo rallentamento anche per le auto?
Con un’eccessiva congestione stradale dei veicoli a 4 ruote, anche bici, bus e pedoni ne risentirebbero, in quanto nella maggior parte delle città anche italiane, i loro percorsi sono comunque interconnessi con le strade di viabilità delle auto e non sono separati.
Si pensi solo ai bus per esempio: a parte pochi tratti dove possono godere di percorsi dedicati, per il resto del loro tragitto percorrono strade occupate costantemente anche dalle auto, finendo per restare imbottigliati.
Se anche il pendolare si rende conto che l’uso dell’auto non è il mezzo in assoluto più veloce per muoversi, è anche pur vero che fatica a cambiare abitudini.
Non va poi dimenticato che tutte le volte che si ha la necessità di spostarsi, si può anche andare incontro a degli infortuni: si può cadere dalla bici, dal monopattino, o ancora più frequentemente si possono avere incidenti anche mentre si è trasportati , o si possono provocare incidenti mentre si guida un’ auto o un altro mezzo.
Su assaperlo.com ci sono diverse soluzioni di protezione contro gli infortuni da circolazione.