La propensione a valutare la sottoscrizione di una polizza Infortuni in Italia è tendenzialmente bassa: questo succede in quanto da un lato la cultura assicurativa del Belpaese è improntata maggiormente a pensare che difficilmente gli imprevisti e gli infortuni possano capitare e dall’altro perché si ha un’idea confusa di quanto possa poi essere l’aiuto da parte dello Stato quando ci si trova in una reale situazione di difficoltà.
In realtà, il welfare statale non riesce a garantire alcun sostentamento alla persona che si trovasse improvvisamente invalida a seguito di un infortunio: per il 2021 ad esempio, la pensione per invalidità 100% che lo Stato può corrispondere è di soli 286,81 € al mese per 13 mensilità e sempreché il richiedente abbia un reddito inferiore a 16.982,49 euro.
La cifra che lo Stato si può permettere di corrispondere è quindi troppo bassa e non permette né di garantirsi le cure adeguate, né tantomeno di ritornare al tenore di vita precedente alla condizione di infortunio.
Il rischio di infortunarsi magari gravemente pone un freno immediato alla propria vita lavorativa e al proprio reddito ed è una condizione alla quale vanno incontro con altrettanti rischi, sia i dipendenti di aziende private o pubbliche che, a maggior ragione, tutti i liberi professionisti.
Se è vero che per chi lavora alle dipendenze di un’azienda o di un ente, nel caso di infortuni sul lavoro le prestazioni statali sono un po’ più elevate, in quanto legate ai contributi versati, per chi ha iniziato a lavorare da poco sono in realtà molto basse. La copertura INPS per infortuni decorre solo dopo 5 anni dal versamento dei contributi.
Va detto che nessun indennizzo INAIL viene comunque corrisposto per invalidità inferiore al 6%, situazione che si può comunque verificare a seguito di un colpo di frusta al collo durante un incidente o di una rottura, ad esempio, di un braccio. Statisticamente, rientra in questo caso circa un terzo di tutti gli infortuni.
In queste situazioni la persona danneggiata non ha diritto ad alcun indennizzo INAIL, ad eccezione della diaria, erogata a partire dal quarto giorno di infortunio e calcolata in percentuale rispetto alla normale busta paga: una cifra che comunque non copre né l’acquisto di farmaci né tantomeno la necessità di cure fisioterapiche.
Con un’invalidità dal 6% al 16% escluso , l’INAIL versa non una pensione, bensì un capitale una tantum, il cui importo dipende dall’entità del danno e dall’età dell’infortunato, secondo una tabella Inail.
Qualsiasi sia il danno, comunque, una volta percepita la somma dovuta, l’INAIL non versa altro in aggiunta.
Solo per chi subisce invece un infortunio che causi un’invalidità dal 16% in poi, fino al 100%, l’INAIL eroga una rendita per tutta la vita, come una sorta di vera e propria pensione.
In questo specifico caso di infortunio all’interno di questo range di percentuali, la rendita viene calcolata sulla componente biologica ( ossia la lesione dell’integrità psico fisica legata alla vita di relazione) che dipende dalla percentuale di invalidità e da quella patrimoniale ( cioè il reddito percepito fino al momento dell’accertamento dell’invalidità).
La componente biologica è misurata da una scala di valori che va da 1.161 euro l’anno netti, per un danno del 16%, fino a 16.550, se l’invalidità è del 100%.
Questa scala di valori non dipende dall’età, ma solo dal grado di invalidità che viene definito dal medico legale.
Anche per la componente patrimoniale è prevista una forbice ristretta compresa tra 14.600 e 27.200 euro.
Se il reddito è all’interno di questo range, si considera quanto percepito dall’interessato.
L’importo va moltiplicato per un coefficiente di menomazione stabilito sempre da una tabella Inail in relazione alla percentuale di invalidità.
Con la somma delle due componenti , si ottiene l’importo della pensione Inail.
Date queste spiegazioni, in questa tabella mettiamo a confronto un riassunto del il tipo di copertura offerto da un’assicurazione privata, dall’Inail e dall’INPS quando si verifica un infortunio.
ASSICURAZIONE PRIVATA INFORTUNI | INAIL | INPS | |
CAUSA INFORTUNIO | Interviene per qualsiasi tipo di infortunio | Interviene esclusivamente per infortuni sul lavoro | Interviene per qualsiasi tipo di infortunio |
INDENNIZZO PREVISTO PER INVALIDITA’ PERMANENTE GRAVE | Capitale o capitale +rendita vitalizia | Rendita soggetta a revisione periodica | Assegno rinnovabile ogni 3 anni o pensione di invalidità |
DA QUANDO INIZIA LA COPERTURA | Immediatamente al verificarsi dell’evento | Immediatamente al verificarsi dell’evento | Solo dopo 5 anni di contributi |
FRANCHIGIA a carico del cliente | A libera scelta dell’assicurato, anche in base alla tipologia di polizza scelta che può prevedere anche un azzeramento. | 5% per invalidità tra il 6% e il 15% | 74% per l’assegno di invalidità, 99% per la pensione di invalidità |
MODALITA’ DI CALCOLO DELL’INDENNIZZO | Sulla base del tipo di invalidità permanente | Reddito convenzionale ridotto sulla base dell’invalidità | pensione di vecchiaia maturata al momento dell’infortunio |
LIMITAZIONE DEL CUMULO REDDITO | Nessuna | Nessuna | riduzione in presenza di altri redditi |
SOSTEGNO ECONOMICO PER INVALIDITA’ TEMPORANEA | Diaria per i giorni di ricovero ed eventuale ingessatura | Diaria dal 4° al 90° giorno di ricovero, poi decrescente | Nessun sostegno economico previsto in questo caso |
RIMBORSO PER SPESE MEDICHE SOSTENUTE | Fino al massimale che si inserisce nell’assicurazione | Non è previsto alcun rimborso | Non è previsto alcun rimborso |
Guardando questo confronto, si evince che l’unica soluzione per garantirsi le cure più adeguate e il recupero del proprio tenore di vita anche in caso di infortuni o addirittura di invalidità permanente è solo l’assicurazione privata , che tra gli altri vantaggi interviene a risarcire subito di quanto necessario a chi si è infortunato provvedendo anche al rimborso delle spese mediche.
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