Con l’ormai famoso Superbonus gli italiani, sia che possiedano un appartamento in un condominio che un’abitazione singola, possono usufruire della maxi-detrazione del 110% sulle spese sostenute per interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e riduzione del rischio sismico.
È un’opportunità storica che permette di poter riqualificare il proprio immobile a costo quasi zero, con la possibilità di cedere immediatamente in fattura il 110% dell’importo lavori senza alcun esborso o anticipo di denaro.
Ma sappiamo tutti cosa significa esattamente il termine riqualificazione?
In ambito edile riqualificare un manufatto significa attuare delle azioni finalizzate a un progressivo miglioramento, correggendo sprechi ed equilibri e rendendolo anche più competitivo.
Tutti sappiamo che, in Italia, la maggior parte delle nostre case sono vecchie: oltre 12 milioni hanno più di 40 anni di età e ben il 70% degli immobili è stato costruito prima che fossero approvate le nuove leggi antisismiche e di risparmio energetico.
Decidere di riqualificare il proprio immobile è una scelta oggi quanto mai vantaggiosa per chi possiede l’immobile non solo per gli sgravi fiscali previsti, per il contributo che si dà in questo modo alla tutela dell’ambiente e alla spinta che si conferisce all’intero comparto edile: rigenerare la propria abitazione significa prima di tutto conferirle più valore come patrimonio.
Una casa riqualificata infatti, nel momento in cui si decide di rivenderla, può essere facilmente collocata sul mercato immobiliare a un costo decisamente più alto.
Un’abitazione di oltre 40 anni, a parità di caratteristiche e metratura di una casa recente e moderna, non è un segreto che venga venduta a un prezzo più basso.
Anche se i mercati immobiliari italiano ed europeo tutto sommato non sono simili ad esempio a quanto succede in Giappone, dove una casa mantiene mediamente un valore commerciale solo per i suoi primi 15 anni di vita, le azioni di riqualificazione possono dare nuovo valore commerciale all’esistente anche nel Belpaese, consentendo di far tornare sul mercato edifici che altrimenti avrebbero scarsa attrattiva.
La casa riqualificata genera valore e diventa così un patrimonio prezioso per chi la possiede non solo nel momento in cui deve essere venduta ma anche fino a che si decide di possederla.
Non va dimenticato che, nel ciclo di vita di un immobile, la spesa maggiore non è tanto quella del capitale che è necessario per acquisirlo come invece si è portati a pensare il più delle volte, quanto piuttosto la spesa operativa ordinaria legata alla sua gestione e manutenzione.
La riqualificazione agisce proprio sul secondo aspetto diminuendoli in modo drastico i costi operativi e superando spesso gli obiettivi di risparmio posti a inizio progetto.
Molti sostengono che un immobile di proprietà sia paragonabile a un “assegno circolare”, pronto per essere usato in caso di necessità; la riqualificazione è un ottimo modo per poter conferire oggi a questo assegno circolare un valore più elevato, anche fino al 30% in più.
Proprio perché la propria casa è il patrimonio più importante che si possiede, è importante che sia opportunatamente tutelata con un’apposita polizza da tutti gli imprevisti che possono sopraggiungere.
Le polizze di tutela della casa e della famiglia sono oggi facilmente sottoscrivibili online con un solo clic: il web offre a questo proposito interessanti soluzioni.