Anche i gatti, se si ha la fortuna di averli accanto fino nella terza età, diventano prima o poi anziani.
Si può definire “anziano” un felino dagli 11 anni in su, anche se va detto che l’inizio della vecchiaia è variabile in quanto dipende anche dalla taglia e dalla razza: a prescindere dall’età anagrafica, la vecchiaia per un gatto è una fase comunque intensa e non necessariamente segno di immediato decadimento. Va gestita dal proprietario del pet con una maggiore attenzione sia agli aspetti fisici che comportamentali.
Come riconoscere i primi segni di anzianità di un gatto?
Possiamo distinguere tra un’anzianità comunque sana e una con malattia.
Quando il gatto inizia a rallentare i suoi movimenti, è meno reattivo e meno interessato ad esempio alle farfalle, salta di meno e dorme di più, è questa una situazione che viene definita come un normale invecchiamento naturale del pet.
Se invece si nota un totale decadimento fisico e una completa mancanza di interessi, bisogna iniziare a sospettare una patologia oltre alla vecchiaia.
In questo caso se il gatto vaga in casa senza meta e resta indifferente a quello che lo circonda, oltre che ad un inizio di depressione e demenza senile (come può accadere a noi umani), è necessario portarlo dal veterinario: potrebbe soffrire di osteoartrite, ipertiroidismo, insufficienza renale e problemi cardiaci.
Come curare e gestire un gatto anziano?
Oltre che sottoporlo a una visita veterinaria, che eventualmente predisponga una terapia medica da somministrare al felino in caso di riscontro di una determinata patologia, è molto importante cercare di mantenere una certa routine nelle abitudini del gatto.
Esistono cucce ortopediche, appositi trasportini per i viaggi che rendano comodo l’animale, apposite scalette per aiutarlo a scendere o salire dai suoi luoghi preferiti in casa.
È molto importante, inoltre, che il proprietario si impegni a giocare con il gatto anziano: i giochi stimolano le sue capacità cognitive e la sua interazione sociale.
Utili anche altre azioni come stimolare i suoi sensi olfattivi usando oli essenziali naturali o cambiando cibo per fargli assaporare il diverso gusto.
Per aiutare il gatto anziano a non perdere la sua deambulazione, può anche essere un consiglio quello di stendere per terra dei tappetini o altro tessuto di modo che la differenza dello strato dal pavimento stimoli i recettori delle sue zampe.
Un gatto anziano necessita di cure veterinarie di più rispetto a un giovane felino.
Per far fronte ai costi veterinari oggi sono fiorite sul mercato diverse soluzioni assicurative, che tuttavia sono accomunate da una caratteristica: non assicurano gatti anziani, oltre i 10 anni di età massima.
Esiste fortunatamente tuttavia. una soluzione ideata anche per i felini di una certa età, progettata per aiutare i proprietari a far fronte alle spese delle cure veterinarie: si tratta del prodotto Dottor Bau & Miao, l’esclusiva e unica mutua di assistenza veterinaria per cani, gatti e conigli domestici anche anziani di qualsiasi razza, distribuita sul portale digitale retail assaperlo.com.
Cani e gatti possono essere associati la prima volta fino ai 12 anni di età: una volta iscritti alla mutua, rinnovando l’adesione annuale, la copertura resta inalterata per tutta la vita dell’amico a 4 zampe.
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